Perdere la cognizione del tempo in modo veloce e sovvertito…
Mai fatta una domenica a casa da circa tredici anni.
Sempre lavorato.
Servito il pubblico, anche quello che andrebbe mandato affanculo, sgarbato, maleducato, arrogante, presuntuoso, supponente, onnisciente, altezzoso, pigro, sempre incazzato, che non sorride mai, i perdi tempo, gli ambasciatori di politiche sociali, quelli che verrà un giorno e moriremo tutti.
Li vorrei tanto vedere ora.
Tra le mura domestiche, che sei ricco se hai più di due camere, un balcone ed un bagno dove far finta di andare in gita
Sono servite a molto tutte le arroganze della terra, se ora ti ritrovi in pigiama con il pantalone di flanella grigia.
Triste, come te.
E neanche me lo ricordo che giorno è perché fa differenza?
Posso poltrire dolcemente con il mio bellissimo pantalone a quadrotti neri e bianchi , ed un bricco di caffè, pensando che oggi forse sabato, forse domenica, nessuno mi farà sentire in colpa perché non devo servire nessuno.
Ma c’è voluto un virus pandemico per darmi questa dannata autorizzazione?
Si sovvertono i sistemi, si sovvertono i criteri di giustizia anche nella flebile visione di ciò che sarà.
Oggi sta a casa anche il mio capo, il capo del mio capo, il capo del mondo , e persino Dio lo vedo molto preoccupato, che guarda e scuote la testa.
Ascolto il religioso silenzio, sotto il quale, l’unico suono che si sente davvero, è una sottesa paura che ci rende tutti uguali e attoniti.
“Così percossa e attonita, la terra al nunzio sta.”
Ma tanto se chiedi in giro , nemmeno sanno di che stiamo parlando.
Io intanto, non so che giorno è, e sai la novità? Non me ne frega nulla.