Celebriamo la donna, creatura dolomitica, nel suo contemporaneo stato di dolcezza a forza.
Pietra miliare di un ambiente bastardo, controverso e strano, che le porge odio, nello stesso vassoio in cui le porge amore.
Donna, madre, figlia o amica, costantemente intenta a compiacere qualcuno, perché, per atavica cultura, le hanno inculcato che resta sotto l’ascella dell’uomo.
Errore funesto, di vecchio tempo, in cui avrebbero dovuto, senza ingenerare equivoci, presentarla a tutti, come un fiore all’occhiello, come colei che dona la vita.
E perdonatemi se do precedenza a questo, e non subito al seme che occorre per dare la vita, ma il grembo materno, è un altare inviolabile.
Come inviolabili sono tutti gli oggetti che su di esso poniamo: la dolcezza, la maternità, il dolore, l’urlo nel mettere al mondo gli uomini, la pazienza nel crescerli, l’adorazione nel farne degli uomini veri.
Perché se uomini veri esistono, la donna è pronta a tutto per loro.
Ma se la massacrate, la disorientate, fino a plagiarla, allora state ferendo voi stessi.
E tutta l’umanità intera.
Non esiste donna a cui non affiancherei un fiore, anche scelto per caso, da un giardino incolto, come fanno i bambini da piccoli.
Nel gesto di donarle un universo di contemplazione e adorazione.
L’equilibrio assoluto, con cui è stato concepito il mondo, prevede un posto speciale per le nostre donne: un posto di rispetto e tenerezza, di dialogo e valutazione attenta del suo cervello.
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Che opera, crea, si ingegna, resiste.
Persino quando siete sicuri di odiarla fino a farla spegnere.
Nulla spegnerete di una donna che ha lottato fino in fondo.
Nulla eliminerete, con un colpo di spugna, di una donna che ha versato il suo sangue per voi.
Nel suo spargersi crudele ed ingiusto, si amplificherà il suo nome ed il suo ruolo nel mondo.
Amate le vostre donne, e convertite schiaffi in carezze, accresceranno la vostra di vita, non la loro.
E se siete figli, celebrate le madri senza le quali sareste sabbia al vento.
Non ci interessa della mimosa, ci interessano 365 giorni all’anno di permesso alla vita, uguale a quella di tutti gli altri.
Ci interessa che passiate un aspirapolvere, che abbiate amiche sempre fedeli a cui ispirarvi senza invidia, che portiate in due la corona di spine, che inevitabilmente, arriva.
Ci interessano padri che ci insegnino ad andare in bici senza rotelle, che lottino e siano orgogliosi di avere figlie in carriera, di mariti che non smorzino i nostri talenti, solo perché può capitare che siamo meglio di loro.
E se siamo peggio, non finiteci, ma tendete una mano a risollevare gli animi .
Se neanche una pandemia, smorza le divergenze, le passioni malate, le gelosie morbose, l’arrivismo e la cattiveria gratuita, allora che Dio aiuti tutti, non solo le donne.
Un abbraccio da me
Un bacio alle donne, sono e resterò fra voi.
8 comments
Mi sono commossa❤️🌹
Parole vere e profonde che racchiudono tutta la consapevolezza dell’essere donna.
Complimenti cara Ivana sai sempre centrare in pieno ogni argomento discusso ❤️
E’ una poesia quest’articolo… sappi che citerò molte parti di questa poesia, perchè la vivo intensamente. grazie.
…….GRAZIE!
Meraviglioso, meravigliosa…
Grazie di queste parole così potenti, così vere
💚
Sono vere e potenti se arrivano al cuore di persone sensibili…. grazie mille a te
Non fiori 🌹…ma uomini per bene .
Complimenti a te e
Auguri a tutte le Donne.
Grazie a te, che, da uomo hai colto il senso preciso di ciò che intendevo dire…
un abbraccio al mio caro fratello