Il caco, scientificamente Diospoyros kaki che in greco vuol dire “cibo degli dei”, è un frutto che appartiene alla famiglia delle Ebenaceae, chiamato anche Loto del Giappone, Mela d’Oriente e Albero delle sette virtù. La varietà più comune di caco in Italia è il “Loto di Romagna”.
Caco: storia e leggende
Il caco è originario del Giappone e della Cina da tempo diffusa nella zona del Mediterraneo. In Italia le prime coltivazioni risalgono ai primi anni del 900, prima nelle regioni meridionali, per poi diffondersi in tutta la penisola.
Viene chiamato anche albero delle “Sette Virtù” che, secondo la leggenda, erano la longevità, l’ombra, la mancanza di nidi, l’assenza di tarli, il verde delle foglie, la resistenza al freddo, la creazione del concime con i frutti caduti.
Nel 1945, il caco divenne l’emblema di pace dato che, a seguito dei bombardamenti della Guerra, riuscirono a resistere anche su terreni devastati. Al giorno d’oggi, le coltivazioni di caco più diffuse le troviamo nell’Italia meridionale, nel centro e in Sicilia, dove si produce un caco di altissima qualità esportato in tutto il mondo.
Caco: caratteristiche e aspetto
Il caco, ha un caratteristico colore arancione, vivace, che tinge allegramente prati e boschi di pianura e collina nei mesi di ottobre e novembre. La sua pianta, invece, può raggiungere un’altezza di 15 metri.
Esistono diverse varietà di caco, ma per il settore frutticolo sono rilevanti sono cinque specie:
- Diospyros kaki, coltivato per la produzione di frutti per il consumo fresco;
- Diospyros lotus e Diospyros virginiana usati nell’industria di trasformazione;
- Diospyros oleifera e Diospyros glaucifoglia che, invece, sono utilizzati per l’estrazione di tannino.
Gli alberi del caco sono a foglia caduca e presentano una corteccia grigio scuro e rugoso. Le foglie del caco sono di grande dimensione e di forma ovale, glabre e lucenti. È una pianta molto resistente alle avversità, climi diversi, terreni e parassiti, infatti non necessita di particolari trattamenti antiparassitari.
In Italia esistono diverse varietà, coltivate in tutta la penisola, ma il primato di “terra del caco” se lo aggiudica l’Emilia Romagna con il suo “loto di Romagna“.
Esiste poi una varietà speciale, il “cacomela” che a differenza del caco comune si può consumare subito dopo la raccolta perché la sua polpa, delicata e aromatica, non è allappante. Le varietà più note sono il loto di Romagna, il Fuyu, il Kawabata e i Suruga.
Volete fare maturare i caki raccolti?
Nessuna paura: un bel piatto che contiene anche mele golden, ad esso intervallate, ed in pochi giorni, diverrà maturo e dolce da morire….
Merenda col caco?
Ottimo! Togli il cappuccio verde e gustalo direttamente scavando con un cucchiaino da dolce, se vuoi cospargili di cannella…
65kcal per ogni 100 grammi di prodotto!
Va bene per chi è stanco, o molto sportivo, con dispendio di energia frequente.
Il caco nel mondo della bellezza?
Il caco è un alleato di bellezza, grazie alle sue proprietà antiossidanti che permettono di rallentare l’invecchiamento della pelle. Inoltre, la sua polpa, se spalmata sul viso e lasciata per 10-15 minuti, è ottima per contrastare gli inestetismi ed ottenere una pelle morbida e levigata.
Il caco ha anche un’azione antiossidante, permettendo di potenziare il sistema immunitario e di regolare i processi legati alla vista.
Combatte i radicali liberi, insomma un elisir di giovinezza!
E come potrei lasciarvi, senza una ricetta ottima e profumatissima?
Torta ai cachi:
Ingredienti:
- 350 g polpa di cachi (circa 2 grandi o 3 medi) maturi
- 130 g di zucchero
- 3 uova
- 100 ml di olio di semi di arachidi
- 200 g di farina 00
- 1 bustina di lievito per dolci
- 1 limone buccia grattugiata
- 120 g di gocce di cioccolato.
Cominciamo! Pulisci i cachi e frulla la polpa. In una terrina mescola la farina, lo zucchero, la buccia di limone, il lievito setacciato. Unisci la polpa di cachi frullata, l’olio, le uova e mescola con una frusta a mano per 1 minuto; puoi mettere anche tutti gli ingredienti nel mixer e mescolare per 1-2 minuti.
Unisci le gocce di cioccolato precedentemente infarinate e versa l’impasto in uno stampo precedentemente imburrato e infarinato da 22 cm. Cuoci in forno preriscaldato a 180° funzione statico per 45-50 minuti, fai sempre la prova stecchino prima di sfornare, deve uscire asciutto. Fai raffreddare ed il gioco è fatto!
Autunno, stagione che mi innamora per i suoi colori e i suoi arcobaleni nella testa!
Abbiate un sogno, seguitelo e scatenate le vostre energie ad aprire la mente all’universo.
Questo vi regalerà esperienze di grande gioia e successo, per ripagarvi della vostra gratitudine!
Un abbraccio immenso lettrici care!
Vostra Ivana