Perché serve costanza, in tutti i lavori e nel network ancor di più?
Perché invece, molte persone mollano, dimostrando di non possedere questa caratteristica, ma poi accettano di fare lavori, a condizioni insostenibili?
La fatica, si sa, non piace in generale.
Nessuno ha mai sostenuto che, faticare tutti i santi giorni , per ore ed ore, sia il massimo della vita.
Ma oggi riflettevo sul fatto che, se senti così tanto la fatica di ciò che fai, forse non ti piace abbastanza ciò che fai.
Prendiamo ad esempio un atleta.
Qualsiasi sport egli pratichi, si allena giorno dopo giorno, dedicando la sua stessa esistenza, a quello sport!
Una immolazione totale!
Non credo che il suo pensiero prioritario, mentre lo fa, sia la fatica che da ciò ne deriva.
Piuttosto credo che le sue azioni, costanti nel tempo, siano spinte da un perché talmente grande, da una motivazione prioritaria, tali che, lui veda solo l’obiettivo finale.
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Ogni santo giorno, di fronte alla fatica, lui frappone il diaframma sostanziale del suo perché di vita: vincere.
E ama ogni gesto che compie e che lo avvicina anche solo un centimetro, a quel traguardo finale.
Piccoli mattoncini, ogni giorno, aggiunti con costanza e amore per ciò che si fa, conducono alla costruzione della nostra dimora finale.
Certo che se prendo un individuo e gli dico: “costruisci il tuo castello” , così dal niente, quello mi prende per matta.
Magari, lo sogna davvero, ma non si attiverà mai per farlo sul serio e si accontenterà di un monolocale.
Il suo castello, resterà nel cassetto.
Ma se gli suggerisco di visualizzare, un micro obiettivo quotidiano, probabilmente comincerà ad organizzare il suo lavoro a livelli, a passettini piccoli: oggi un muro, domani le scalinate, poi la torre, i baluardi…. Ed ecco il castello !
E nel mentre della costruzione, il suo perché, crescerà, fino a non fargli sentire alcuna fatica.
Ecco cosa è per me la costanza: è la pazienza di visualizzare un piccolo obiettivo alla volta, di spianare col mio lavoro, ogni giorno con passione ed amore, la strada verso il mio obiettivo finale.
Ed è un esercizio quotidiano, che forse non aumenterà di potenza i miei muscoli, ma di sicuro aumenta di potenza il mio cervello.
È nutrimento quotidiano, attenuazione delle fatiche, visualizzazione degli orizzonti a me più graditi, progresso verso una tolleranza di tutto il mondo circostante, quello più diverso da me.
Quello che non approva, quello che ha messo distanze fra me e loro.
Quello di cui meno mi curo alla fine, perché seguo il mio progetto.
E vi svelerò una cosa: non è vero che con la costanza ci nasci.
Ci puoi lavorare, giorno dopo giorno, ma solo ad una condizione: devi avere un perché!
Una motivazione forte che muova tutto il motore della volontà e del tuo impegno, affinché, quel perché, trovi risposta.
Quindi il primo esercizio da fare, tutti , indipendentemente dal lavoro che facciamo è: cerca il tuo perché!
Tutti ne abbiamo uno.
Se non lo hai, allora non hai mai sognato!
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Recita il tuo perché ad alta voce.
Scrivilo, se così tuona più forte.
E con fierezza, dal giorno dopo, nutri la costanza che c’è in te di questo sogno fantastico!
Fallo e non accontentarti.
Hai una sola vita, e ti meriti il meglio!
Sogna in grande, agisci con piccoli passi, visualizza il traguardo è non sardi affaticato, sarai felice!
Con affetto a voi tutti,
Ivana
2 comments
Stupendamente utile!!!
Una parola già di per sé positiva, che ti fa ben sperare ad un risultato. Ed è vero che chi ha costanza viene sempre premiato!
Bellissimo articolo!