La paura è un’emozione primaria, comune sia al genere umano sia al genere animale. Galimberti così la definisce: “Emozione primaria di difesa, provocata da una situazione di pericolo che può essere reale, anticipata dalla previsione, evocata dal ricordo o prodotta dalla fantasia.”
Paura
La paura ha, come tutte le emozioni, un’utilità per l’uomo, essa infatti lo mette in guardia dai pericoli che incontra. La paura però diventa un problema quando viene vissuta in maniera esagerata o fuori contesto, come nel caso delle fobie.
Di fronte a un pericolo, infatti, il nostro corpo produce un ormone – la ben nota adrenalina – che induce cambiamenti fisici e mentali e che ci prepara all’azione: fuggo o rimango immobile (flight or fight). Se facciamo un salto indietro ai nostri antenati riusciamo a capire il valore adattivo di questa emozione: la paura ha protetto i nostri avi da animali selvaggi o da vicini ostili.
Oggigiorno gli stimoli che ci fanno paura non sono più grandi leoni o invasioni vicine, quanto piuttosto la perdita di un lavoro, un cambiamento di vita o il sommarsi di problemi quotidiani. Tuttavia i cambiamenti corporei, il pensiero e le reazioni comportamentali rimangono le stesse dei nostri antenati. La paura ha dunque, come tutte le emozioni, un’utilità per l’uomo, mettendolo in guardia dai pericoli. Essa però diventa un problema quando viene vissuta in maniera esagerata o fuori contesto.
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Le reazioni alla paura
Le due principali reazioni dinnanzi a uno stimolo pauroso sono attacco o fuga: la prima ci consente di affrontare l’ostacolo, combatterlo; la seconda ci porta ad abbandonare la situazione prima che divenga eccessivamente minacciosa per la nostra sopravvivenza. Tuttavia, in letteratura, troviamo altre reazioni degli esseri viventi dinnanzi a una situazione di pericolo, ad esempio il freezing.
I cambiamenti corporei
Reazioni corporee della paura includono: bocca secca, aumento della frequenza cardiaca e respiratoria, motilità intestinale, tensione muscolare, aumento della sudorazione. Il nostro corpo si sta preparando a una reazione immediata. Senza tali cambiamenti, infatti, saremmo del tutto inadeguati di fronte al pericolo.
È una simulazione di morte, ovviamente automatica e non consapevole, perché in genere i predatori preferiscono prede vive. In questa situazione, per mezzo di attivazione del sistema dorso-vagale, vi è un distacco dall’esperienza e sono possibili sintomi dissociativi.
Quali possono essere gli strumenti offerti al giorno d’oggi, per curare, vincere e finalmente superare gli stati di paura?
Innanzitutto occorre essere seguito da persone competenti e non sedicenti mental coach.
Un mental coach è un allenatore della nostra mente che, valutando i vari stadi mentali di paura e fobia, cerca la causa scatenante e la elimina, attraverso un vero e proprio allenamento mentale.
Gradualmente di scelgono situazioni scatenanti e si impara a governarle, senza farsi prendere dal panico dalla reazione di fuga.
A volte, tutto ciò, si accompagna ad un vero e proprio allenamento fisico, che, obbliga al superamento di ostacoli, via via, più impegnativi, fino a giungere all’eliminazione totale di fobie e paure.
La storia ci racconta che, personaggi importanti e pubblici hanno utilizzato tecniche di mental coaching per superare fobie relative alle loro attività.
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Chi non si ricorda di Cicerone che faceva esercizio con i sassi in bocca, da solo, in riva al fiume, per vincere la sua balbuzie che gli causava blocchi totali, impossibili nell’arte oratoria?
O calciatori che hanno avuto il blocco del rigore, fobia di sbagliare il rigore decisivo in un incontro sportivo importante.
Quasi tutte le tecniche, utilizzate per la soppressione delle paure, fondano sull’affrontare direttamente esse, di petto.
Come si farebbe infatti, se tutti raggirassero le fobie, e le evitassero, a vincerle una buona volta?
Hai paura di volare? Vola per un tratto breve, accompagnato da una persona di fiducia, da un farmaco che fa dormire durante il tragitto.
Ma se non ti butti non saprai mai cosa vuol dire, vedere il mondo!
Paura di cambiare lavoro?
Allora pensa a quale sarà la tua qualità di vita, se non cambiassi: vivere tutti i giorni in un posto che non ti piace, con relazioni che non ti soddisfano, con una sottopaga, e senza nessun miglioramento futuro.
Meglio vivere una vita così, o buttarsi?
Allora buttiamoci, e se non andasse bene, dagli errori si rinasce, si impara e non si sbaglia più…
Visualizzare le proprie aspettative di vita, di successo e di miglioramenti, è non solo salutare, ma è un sacrosanto diritto di ogni uomo. Ed ogni uomo dovrebbe appropriarsene, senza mai rinunciarvi.
Il così detto sognare ad occhi aperti, non è un futile e infantile vezzo, è uno strumento che da respiro, voglia di essere ottimisti e di migliorare la propria vita.
Contrariamente all’epoca in cui i sogni venivano tarpati da una realtà abbrutente, adesso siamo in una società, che può andare in ogni libera direzione, quindi anche noi dobbiamo sentirci liberi di desiderare, di realizzare, di cambiare, di sognare, di azzardare, di rischiare, senza che il prossimo si senta autorizzato a dirci nulla.
Il mio augurio quindi: ognuno analizzi i suoi blocchi, le sue fobie, le sue paure, e, se si sente limitato da esse, si faccia aiutare nei casi più complessi, o faccia auto esercizio al superamento di esse.
L’unico strumento è la totale convinzione, che si è unici, che si merita il meglio e non gli scarti.
AUTOSTIMA!
AUTOCONTROLLO!
AUTO BENEVOLENZA!
E VIA VERSO LE METE CHE DESIDERATE!
La vostra Ivana